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Come sta cambiando il lavoro dei caregiver e il potenziale del welfare

Quando si affrontano tematiche come la vecchiaia o la malattia, ci si focalizza sull’anziano o sul malato, mai sulla famiglia e chi se ne occupa, coloro che subiscono il peso maggiore.

La posizione dei caregiver è spesso delicata, sia dal punto di vista dello stress, sia quello economico. Oggi in Italia sono oltre 7 milioni e per il 30% è un vero e proprio secondo lavoro.

Questi dati emergono dallo studio “Digitale, locale, integrato. Il futuro del Welfare in un Paese che invecchia” condotto da BCG e Jointly su 12000 dipendenti in aziende di diversi settori, per indagare bisogni dei lavoratori caregiver e immaginare nuove soluzioni che coinvolgano tutti gli stakeholder.

La spesa pubblica per la non autosufficienza in Italia oggi è pari a circa 31 miliardi (1,75% del pil), 24 miliardi in meno della media di Francia, Germania e Regno Unito.

Nel 2021 il 7,8% del PIL (136,6 miliardi) era composto dalla spesa di welfare delle famiglie, mentre la salute e l’assistenza agli anziani rappresentavano la metà del totale.

Gran parte di questa spesa, il 71% è sostenuta direttamente dalle famiglie, mentre assicurazioni e corporate welfare coprono appena l’1%.

Il 17% dei caregiver spende più di 10 000 euro l’anno e la metà di loro li spende personalmente. Quasi la metà delle persone intervistate definisce la situazione molto pesante a livello emotivo e sente la necessità di staccare dal lavoro di cura, molti attraverso un sostegno psicologico.

La situazione per 8 intervistati su 10 è destinata a peggiorare.

Un altro ostacolo, e fonte di stress, è rappresentato dall’ufficio: una persona su tre ha paura di parlare del suo ruolo da caregiver perché teme possa compromettere la sua carriera e uno su quattro, anche dopo averne parlato, non ha ricevuto particolare supporto.

Il welfare aziendale, adottato da molte aziende, è sfruttato a pieno solo dal 3% degli intervistati. Il problema è soprattutto comunicativo, la metà degli intervistati non ne conosceva l’offerta, e di contenuto, in quanto i servizi offerti non sono in linea con i propri interessi o necessità.

Due sono i fattori che emergono come prioritari per i caregiver intervistati: la gestione del tempo e l’aspetto finanziario, considerati “molto rilevanti” rispettivamente dal 72% e 64% del campione. I cambiamenti sociodemografici e la pandemia, impongono una riflessione urgente sul funzionamento dei sistemi di welfare e sulla loro adeguatezza rispetto ai bisogni di anziani e familiari. In questi ultimi due anni c’è stata un’evoluzione digitale e di servizi che può essere sfruttata per soddisfare i bisogni dei caregiver. Un esempio è la forte integrazione tecnologica nello sviluppo di soluzioni di senior housing, in Italia ancora in fase di sviluppo. In questi luoghi l’accompagnamento alla vita quotidiana prevale sull’aspetto medicale e assistenziale, segnale che i bisogni stanno cambiando. Lo notiamo anche per quanto riguarda i servizi a domicilio: si prevede una riduzione dei servizi medicali a favore di un aumento di domande non cliniche come pasti, trasporto, compagnia o video consulti. Il covid ha accelerato la diffusione della telemedicina, prima con i teleconsulti e poi con la tele-riabilitazione.

Le nuove soluzioni, dal senior housing all’assistenza a domicilio, per finanziamento e co-progettazione potrebbero svilupparsi in collaborazione con le aziende assicurative e di welfare. Il Pnrr offre molte possibilità per agire facendo leva su digitale e nuovi modelli di servizio sempre più locali e integrati. Il welfare aziendale può fare molto per le famiglie e il loro benessere. In sinergia con settore assicurativo e amministrazione è possibile sviluppare un sistema socio-assistenziale sostenibile.

Alcune opzioni possono essere l’agevolazione di modelli lavorativi flessibili per i caregiver o l’erogazione da remoto di servizi per anziani. In tutti questi casi la tecnologia offre possibilità illimitate per lo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili.

Oltre ad offrire notevoli possibilità di business in diversi campi, questi temi ci portano ad una riflessione su quanto sia fondamentale agire sul piano assistenziale, così da accrescere il benessere della popolazione stessa.












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